Dopo il sintetico comunicato ai nostri tesserati di giovedì scorso ci sembrava doveroso e corretto tornare sull’argomento, con più tranquillità ed in modo più preciso…
Immediatamente dopo la pubblicazione da parte della Regione Lombardia della nuova ordinanza che permetteva la ripresa degli allenamenti è scattata in tanti di noi la frenesia e l’entusiasmo per la notizia; messaggi di alcuni genitori con l’invito e la richiesta di riprendere immediatamente, richieste di alcuni allenatori su cosa fosse o non fosse permesso, vorticosi scambi di pareri e considerazioni tra alcuni di loro con il Presidente e con il consiglio direttivo… Tutto questo perchè ovviamente la voglia di tornare in campo, sia pure senza lo stimolo delle partite domenicali, era tanta sia per i ragazzi che per le famiglie che per tutti noi. La decisione da prendere non era certo facile perchè dietro il “che bello si torna ad allenarsi” c’era (e c’è) tutta una serie di indicazioni, direttive e rischi non di poco conto. Il giorno seguente si è subito riunito il consiglio direttivo e le riflessioni su “se” e “come” riprendere sono state molto ampie e articolate. Abbiamo ipotizzato le possibili modalità di allenamento rispettando le indicazioni dell’ordinanza (distanza minima di 2 metri per tutta la durata dell’allenamento). Abbiamo riesaminato tutti i protocolli di sicurezza adottati sino a ora (igienizzazione quotidiana degli spogliatoio, sanificazione periodica degli stessi, misurazione della febbre ecc.) che ci hanno impegnato fortemente ma che ci hanno permesso di non avere cluster di contagio diretto all’interno dei gruppi squadra. Abbiamo anche considerato il contesto generale della diffusione del virus e le previsioni per i giorni successivi che ipotizzavano incrementi nel numero dei contagi (situazione poi purtroppo verificatasi). Abbiamo valutato il fatto che mentre da un lato la Regione autorizzava la ripresa degli allenamenti dall’altro lato bloccava le scuole superiori per ridurre le occasioni di contatto e di contagio tra la popolazione… e … alla fine è prevalsa la decisione più difficile dal punto di vista emotivo (per noi e per i ragazzi) ma quella che abbiamo ritenuto essere la decisione di maggior tutela per la loro salute, dei loro genitori, dei loro nonni e di tutti i nostri collaboratori. Non sappiamo se sia la decisione più giusta in assoluto ma siamo certi che sia quella “in coscienza” più corretta e prudente alla luce della situazione generale della nostra regione. Siamo convinti che questa sospensione sia solo momentanea e non appena dovessero mutare le condizioni saremo immediatamente pronti a riconsiderare la decisione presa e tornare nuovamente in campo.
Il momento ci impone in ogni contesto della vita quotidiana il concetto di “distanza” ma siamo certi che lo spirito di squadra di tutti i nostri oltre duecento tesserati permetterà a tutti noi di superare indenni questa situazione e tornare sui terreni di gioco più forti di prima!
A risentirci presto!